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Siamo a Sulmona per salire a bordo del treno della Transiberiana, un’escursione indietro nel tempo, su un treno storico, nel cuore dell’Abruzzo e del Molise.
 
Sulmona è sempre un’ottima idea di week end per staccare dalla frenetica vita romana, e avendo prenotato la gita in Treno Storico per domenica, decido di arrivare un giorno prima con la mia famiglia a Sulmona, per acquistare i famosi confetti e visitare la famosa fabbrica Pelino.
Purtroppo il week end è piovoso ma non ci facciamo scoraggiare e arriviamo nella bellissima Piazza Garibaldi, dove per nostra fortuna troviamo il mercato locale, con tipici prodotti abruzzesi. Ovviamente ne approfittiamo per comprare salumi e formaggi per la cena, visto che abbiamo un bellissimo appartamento come alloggio.
L’acquedotto a Sulmona vicino la piazza è davvero imponente, la sua costruzione risale al 1256. Alla base del progetto di costruzione dell’acquedotto ci sono ragioni pratiche e funzionali; questo doveva servire, infatti, a trasportare le acque del fiume Gizio nella città in modo da svolgere una duplice funzione: alimentare le terre coltivate e mettere a disposizione una cospicua fonte di energia destinata alle attività artigianali.
L’acquedotto di Sulmona, nonostante oggi abbia perso la sua funzionalità, non smette di stupirci sia da un punto di vista tecnico, come esempio perfetto di costruzione, sia per il suo indiscutibile valore artistico. Rappresenta infatti una delle opere più suggestive della città.
 
Continuiamo la visita della città, ma bastano pochi percorsi su Corso Ovidio per incontrare la Fontana del Vecchio, risulta essere una delle più importanti testimonianze del periodo rinascimentale sulmonese. Prende il nome dalla Testa Barbuta che sovrasta la fontanella.
 
 
Per nostra fortuna essendo ora di pranzo in giro non c’è nessuno, quindi possiamo goderci la città e fare tante belle foto. La città è molto silenziosa, al contrario del pomeriggio, dove torniamo per un gelato. Corso Ovidio si riempe di persone che passeggiano e fanno shopping. Il corso chiude al traffico con varco ZTL attivo. Vi consigliamo comunque di parcheggiare nel parcheggio coperto di Parcheggio Santa Chiara situato vicino l’entrata in città.
Arriviamo alla piazza dove troneggia la statua di Ovidio, già perchè è la città natale del poeta latino Ovidio: vi consigliamo di fare tappa al Gran Caffè Letterario per un caffè o per pranzo. Il locale è bellissimo, molto curato nell’arredamento, con uno spazio di lettura, organizza eventi come mostre fotografiche e concerti. Vi consiglio di vedere la loro gallery fotografica.
 
 
Un evento molto sentito riproposto a Sulmona dal 1995 è la famosa Giostra Cavalleresca, una rievocazione storica rinascimentale che si svolge ogni anno durante il fine settimana di luglio nella Piazza Garibaldi, una festa molto caratteristica e suggestiva. In effetti passeggiando sotto i portici verso il grande parco (Villa Comunale) in alcune vetrine allestite potrete leggere e vedere le foto proprio di questa rievocazione storica.
Un altro rito molto suggestivo è quello Pasquale della Madonna che Scappa in Piazza. Il rito organizzato dalla confraternita di S. Maria di Loreto avrebbe origini incerte. La Madonna che Scappa è una rievocazione narrativa dell’incontro tra la Madre di Gesù e il Cristo risorto. La Madonna accompagnata dai due apostoli, S. Pietro e S. Giovanni , con il passo dello “struscio” si avvia al centro della piazza : i due apostoli si fermano, mentre, da lontano, la Vergine riconosce il Figlio Risorto.
In un attimo, con un ingegnoso sistema di fili, il manto nero e il fazzoletto cadono, lasciando il posto ad uno splendido abito verde ricamato d’oro e ad una rosa rossa, mentre in aria si levano in volo 12 colombe.
Alle 12.00 in punto, la Madonna inizia così la sua corsa, tra gli applausi della gente, le note della banda e lo sparo dei mortaretti. Arrivata davanti al Cristo i confratelli si abbracciano, arrivando spesso a non trattenere le lacrime per la commozione.
Se tutta la sequenza si svolge senza intralci, la tradizione prevede che l’anno sarà propizio, mentre se qualcosa non funziona come previsto, vi saranno sventure o calamità naturali. La preoccupazione diventa più grande se la statua della Madonna dovesse cadere durante la corsa o, ancor peggio, si rovinasse. Storiche sono le cadute del 1914 e del 1940, secondo alcuni, presagi delle successive guerre.
 
Poco fuori Sulmona, precisamente in Via Badia, visitiamo L’eremo di Sant’Onofrio al Morrone o anche conosciuto come Eremo di Celestino V.
Si nota già dal fondo valle, incastonato nella montagna, isolato e silenzioso. Si raggiunge con la macchina uno spiazzale, da dove si può accedere ad un area verde attrezzata per fare picnic, magari dopo aver visitato l’eremo.
Si sale a piedi, una facile salita di scaloni di 20 minuti.
Salendo si notano sia L’abbazia di Santo Spirito al Morrone di solito aperta solo l’ultima domenica del mese, sia l’abbandonato campo di concentramento di Sulmona, Campo 78, usato durante la prima e la seconda guerra mondiale.
 
Non c’è anima viva, l’eremo è tenuto benissimo e pulitissimo, tramite un grazioso porticato si accede alla piazzetta dell’eremo.
Esplorando l’eremo, oltre a godere del completo silenzio, potrete ammirare la grotta dove Fra Pietro era solito ritirarsi in preghiera, le cellette dei frati, la terrazza al piano superiore dove i fedeli lanciavano o lanciano ancora oggi dei sassi nel precipizio in segno di rifiuto e allontanamento dalle tentazioni. Sulla pietra che fa da pavimento alla grotta i fedeli sono soliti a inginocchiarsi e toccarla in segno di devozione. Le acque che impregnano la grotta sono ritenute miracolose.
 
 
La domenica ci alziamo presto per andare in stazione a Sulmona e recuperare i ticket degustazioni ( curate da Slow Food Abruzzo-Molise ).
Partiamo da Sulmona con il treno storico alle 9:00 nella carrozza Corbellini realizzata intorno al 1920, alla volta di Roccaraso, la nostra destinazione giro di boa per poi tornare indietro e fermarci per pranzo a Campo di Giove.
Il tragitto raggiunge la quota più alta di circa 1200 metri alla stazione Pescocostanzo.
Nelle varie tappe, possiamo degustare Ventricina del Vastese, Caciotta Frentana, Salsiccia di fegato aquilana, Motadella di Campotosto, Pecorino di Farindola, Ricotta affumicata, Ferratelle al miele e tanti altre tutelate dal marchio dei Presìdi Slow Food.
 
Nella tappa di Campo Di Giove ci attende un primo piatto a scelta tra Cavatelli alla Ventitrica Vastete e Canestrato di Castel Del Monte, Tagliatelle a mano di sugo di castrato della Majella e Pecorino di Farindola, Gnocchetti di Solina, verza e Fagioli di Paganica, tutto accompagnato da degustazioni di vino dell’azienda Codice Citra. E dopo tutto questo mangiare come stare fermi? E nonostante la pioggia passeggiamo per le vie di Campo Di Giove alla scoperta dei panorami che le montagne ci regalano prima di far ritorno alla stazione di Sulmona.
Noi sicuramente prenoteremo un altro viaggio nei prossimi già in programma, se anche voi volete passare una giornata diversa potete andare sul sito Le Rotaie per avere informazioni sui prossimi viaggi.
 
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